Agriturismo in Umbria a Todi Poponi

Todi e dintorni

La tua vacanza nella citta' di Todi

Da uno studio americano, Todi è stata considerata la “Città più vivibile del mondo” : ricca di monumenti di grande rilievo storico ed architettonico, è la cittadina ideale per chiunque voglia trascorrere una vacanza nel segno della cultura, dell’arte e del relax. I suoi dintorni sono ricchi di piccoli e caratteristici borghi e castelli, ville e casali.

S.Maria della Consolazione

La visita alla città può iniziare dal magnifico tempio di S.Maria della Consolazione, situato al termine di un lungo viale alberato di cipressi ed ippocastani, provenendo dall’antico convento di Montesanto per la Strada statale Orvietana. Fu costruito fra il 1508 ed il 1607 su disegno quasi certo del Bramante ed ebbe come capomastri ed architetti numerosi artisti, da Cola da Caprarola, a Baldassarre Peruzzi, al Sanmicheli, ad Ippolito Scalza, ecc.

Salendo verso il centro della città lungo la cosidetta Curva delle Cerquette alberata con pini, dopo avere oltrepassato i giardini pubblici, al termine di via Augusto Ciuffelli, sulla destra, si nota il monumento a Jacopone da Todi. A fianco, un’ampia scalinata disegnata nel 1914 dall’architetto Cesare Bazzani, prepara il visitatore alla vista dell’imponente facciata del tempio di S. Fortunato. Al suo interno in una cripta centrale il vescovo Cesi fece collocare nel 1596 le spoglie di Jacopone ed in un sacello isolato quelle dei santi protettori della città: Fortunato, Callisto, Cassiano, Degna e Romana. A sinistra della chiesa si trovano l’Archivio e la Biblioteca comunali, mentre a destra si incontra in Piazza Pignattara, un bellissimo chiostro quattrocentesco che prepara il visitatore all’ingresso di quello che un tempo fu il convento dei minori osservanti ed oggi sede del liceo classico ad orientamento linguistico “Jacopone da Todi”. Continuando a sinistra verso la Rocca si nota una ex cisterna romana chiamata il Carcere di S. Cassiano in quanto si pensa che qui sia stato imprigionato ed ucciso nel 304 d. C. il santo vescovo.

S.Maria della Consolazione

La visita alla città può iniziare dal magnifico tempio di S.Maria della Consolazione, situato al termine di un lungo viale alberato di cipressi ed ippocastani, provenendo dall’antico convento di Montesanto per la Strada statale Orvietana. Fu costruito fra il 1508 ed il 1607 su disegno quasi certo del Bramante ed ebbe come capomastri ed architetti numerosi artisti, da Cola da Caprarola, a Baldassarre Peruzzi, al Sanmicheli, ad Ippolito Scalza, ecc.

Salendo verso il centro della città lungo la cosidetta Curva delle Cerquette alberata con pini, dopo avere oltrepassato i giardini pubblici, al termine di via Augusto Ciuffelli, sulla destra, si nota il monumento a Jacopone da Todi. A fianco, un’ampia scalinata disegnata nel 1914 dall’architetto Cesare Bazzani, prepara il visitatore alla vista dell’imponente facciata del tempio di S. Fortunato. Al suo interno in una cripta centrale il vescovo Cesi fece collocare nel 1596 le spoglie di Jacopone ed in un sacello isolato quelle dei santi protettori della città: Fortunato, Callisto, Cassiano, Degna e Romana. A sinistra della chiesa si trovano l’Archivio e la Biblioteca comunali, mentre a destra si incontra in Piazza Pignattara, un bellissimo chiostro quattrocentesco che prepara il visitatore all’ingresso di quello che un tempo fu il convento dei minori osservanti ed oggi sede del liceo classico ad orientamento linguistico “Jacopone da Todi”. Continuando a sinistra verso la Rocca si nota una ex cisterna romana chiamata il Carcere di S. Cassiano in quanto si pensa che qui sia stato imprigionato ed ucciso nel 304 d. C. il santo vescovo.

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Parco della Rocca

Si arriva così al Parco della Rocca (411 metri s.l.m.) dove nel periodo romano sorgeva un tempio dedicato a Giove trasformato in fortezza nel 1373 di cui oggi si ammira l’imponente Maschio a forma circolare. Dal piazzale si aprono una serie di viali e vialetti fortemente alberati con tigli, ippocastani e pini. Da uno di questi, detto delle Piaggiole si giunge a Porta Libera, facente parte del secondo cerchio delle mura. Terminato il percorso della cosiddetta passeggiata della Rocca, scendendo per le scalette di via di

San Fortunato si giunge ad una piazzetta dove si ammira la bella facciata della chiesetta, oggi sconsacrata, SS.Filippo e Giacomo, completamente restaurata e destinata ad ospitare mostre d’arte. Da via Lorenzo Leoni si torna in piazza Jacopone e di qui per Via Mazzini, un tempo via della Salara, alla Piazza Grande.

Parco della Rocca

Si arriva così al Parco della Rocca (411 metri s.l.m.) dove nel periodo romano sorgeva un tempio dedicato a Giove trasformato in fortezza nel 1373 di cui oggi si ammira l’imponente Maschio a forma circolare. Dal piazzale si aprono una serie di viali e vialetti fortemente alberati con tigli, ippocastani e pini. Da uno di questi, detto delle Piaggiole si giunge a Porta Libera, facente parte del secondo cerchio delle mura. Terminato il percorso della cosiddetta passeggiata della Rocca, scendendo per le scalette di via di

San Fortunato si giunge ad una piazzetta dove si ammira la bella facciata della chiesetta, oggi sconsacrata, SS.Filippo e Giacomo, completamente restaurata e destinata ad ospitare mostre d’arte. Da via Lorenzo Leoni si torna in piazza Jacopone e di qui per Via Mazzini, un tempo via della Salara, alla Piazza Grande.

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Teatro comunale

Proseguendo verso la piazza principale si incontra il Teatro Comunale, edificato dal 1869 su disegno dell’architetto aretino Carlo Gatteschi ed inaugurato nel 1876 con l’opera verdiana Un Ballo in Maschera. Eccoci ora sulla Piazza del Popolo, su cui si affacciano i simboli del potere civile, i Palazzi del Popolo (ante 1213), del Capitano (1292) e dei Priori (1339-1347), e, sul versante opposto il simbolo del potere religioso, la Cattedrale (XI sec.), ora divenmuta concattedrale insieme con il Duomo di Orvieto a seguito della unificazione delle due diocesi.

All’ultimo piano dei Palazzi Comunali è situato il Museo e al di sotto della piazza si trovano le cisterne romane. A sinistra della cattedrale si possono ammirare le belle linee architettoniche del il Palazzo Vescovile, voluto e finanziato dal vescovo Angelo Cesi ed ultimato intorno al 1593. Continuando ancora sulla sinistra per via Paolo Rolli si giunge al Monastero delle Lucrezie, costruito nel 1426 da donna Lucrezia della Genga per ospitarvi le terziarie francescane. Tornando sulla piazza principale per la via del Vescovado si trova, lungo la via del Seminario il Palazzo Landi Corradi, detgto anche del Vignola a causa del portale che sembra doversi attribuire a questo artista. Adiacente alla Piazza del Popolo o Piazza Grande si trova la piccola piazza Garibaldi, così chiamata dalla statua dell’eroe dei due mondi che si erge al centro ed un tempo detta dei Santi Giovanni e Paolo per via di una basilica fatta demolire da Bonifacio VIII nel 1298. Qui si affaccia il cinquecentesco Palazzo di Viviano degli Atti iniziato nel 1552. Scendendo per corso Cavour sulla destra si ammira la Fontana Cesia, fatta costruire nel 1606 dal vescovo Angelo Cesi e subito dopo la Porta Marzia, che fa parte del primo cerchio delle mura. Più avanti sulla Piazza del Mercato Vecchio si osservano i resti dei Nicchioni Romani possente opera di sostruzione in travertino bianco realizzata per contenere il versante orientale del colle di Todi.

Teatro comunale

Proseguendo verso la piazza principale si incontra il Teatro Comunale, edificato dal 1869 su disegno dell’architetto aretino Carlo Gatteschi ed inaugurato nel 1876 con l’opera verdiana Un Ballo in Maschera. Eccoci ora sulla Piazza del Popolo, su cui si affacciano i simboli del potere civile, i Palazzi del Popolo (ante 1213), del Capitano (1292) e dei Priori (1339-1347), e, sul versante opposto il simbolo del potere religioso, la Cattedrale (XI sec.), ora divenmuta concattedrale insieme con il Duomo di Orvieto a seguito della unificazione delle due diocesi.

All’ultimo piano dei Palazzi Comunali è situato il Museo e al di sotto della piazza si trovano le cisterne romane. A sinistra della cattedrale si possono ammirare le belle linee architettoniche del il Palazzo Vescovile, voluto e finanziato dal vescovo Angelo Cesi ed ultimato intorno al 1593. Continuando ancora sulla sinistra per via Paolo Rolli si giunge al Monastero delle Lucrezie, costruito nel 1426 da donna Lucrezia della Genga per ospitarvi le terziarie francescane. Tornando sulla piazza principale per la via del Vescovado si trova, lungo la via del Seminario il Palazzo Landi Corradi, detgto anche del Vignola a causa del portale che sembra doversi attribuire a questo artista. Adiacente alla Piazza del Popolo o Piazza Grande si trova la piccola piazza Garibaldi, così chiamata dalla statua dell’eroe dei due mondi che si erge al centro ed un tempo detta dei Santi Giovanni e Paolo per via di una basilica fatta demolire da Bonifacio VIII nel 1298. Qui si affaccia il cinquecentesco Palazzo di Viviano degli Atti iniziato nel 1552. Scendendo per corso Cavour sulla destra si ammira la Fontana Cesia, fatta costruire nel 1606 dal vescovo Angelo Cesi e subito dopo la Porta Marzia, che fa parte del primo cerchio delle mura. Più avanti sulla Piazza del Mercato Vecchio si osservano i resti dei Nicchioni Romani possente opera di sostruzione in travertino bianco realizzata per contenere il versante orientale del colle di Todi.

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Chiesa Sant' Ilario

Un viale alberato da ippocastani detto di San Filippo o della Fabbrica conduce alla circonvallazione orientale porta alla Chiesa Sant’ Ilario, costruzione del XII secolo che ospit? pre brevissimo tempo anche il capitolo della cattedrale. Poco distante, sulla sinistra, si trova la Fontana di Scarnabecco (o Scannabecco), dal nome del podestà messer Scarnabecco (o Scannabecco) da Bologna che nel 1241 la terminò.

Proseguendo ancora si giunge alla Chiesa di S. Prassede (XIV sec.) dalla caratteristica facciata a ricorsi trasversali di pietra bianca e rossa. Dalla chiesa si può salire a sinistra lungo la via S.Prassede per tornare al Duomo ed alla Piazza Grande; scendendo a destra, oltrepassata la Porta Romana di Santa Prassede, si giunge alla suggestiva Porta Perugina, che fa parte del terzo cerchio delle mura. Tornati in Corso Cavour, proseguendo per via Roma al bivio precedente la medievale Porta Catena si pu? percorrere sulla destra la via di Santa Maria in Cammucia per giungere alla graziosa chiesa omonima sede dalla fine del XIV dell’Ordine dei domenicani. Al suo interno si conserva una preziosa statua lignea del XII sec. denominata “sedes sapientiae” rappresentante la Madonna con il Bimbo in grembo

Chiesa Sant' Ilario

Un viale alberato da ippocastani detto di San Filippo o della Fabbrica conduce alla circonvallazione orientale porta alla Chiesa Sant’ Ilario, costruzione del XII secolo che ospit? pre brevissimo tempo anche il capitolo della cattedrale. Poco distante, sulla sinistra, si trova la Fontana di Scarnabecco (o Scannabecco), dal nome del podestà messer Scarnabecco (o Scannabecco) da Bologna che nel 1241 la terminò.

Proseguendo ancora si giunge alla Chiesa di S. Prassede (XIV sec.) dalla caratteristica facciata a ricorsi trasversali di pietra bianca e rossa. Dalla chiesa si può salire a sinistra lungo la via S.Prassede per tornare al Duomo ed alla Piazza Grande; scendendo a destra, oltrepassata la Porta Romana di Santa Prassede, si giunge alla suggestiva Porta Perugina, che fa parte del terzo cerchio delle mura. Tornati in Corso Cavour, proseguendo per via Roma al bivio precedente la medievale Porta Catena si pu? percorrere sulla destra la via di Santa Maria in Cammucia per giungere alla graziosa chiesa omonima sede dalla fine del XIV dell’Ordine dei domenicani. Al suo interno si conserva una preziosa statua lignea del XII sec. denominata “sedes sapientiae” rappresentante la Madonna con il Bimbo in grembo

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Chiesa San Giorgio

Quasi al termine della discesa si situa la Chiesa di S.Giorgio, ed infine Porta Amerina, o Porta Fratta, risalente al XIV sec. Poco distante, si possono visitare la romanica chiesa di S.Stefano e le fontanelle di S. Arcangelo, facenti parte del primo monastero francescano in Todi. Costeggiando le mura verso est, si arriva a Porta Romana, che appartiene al periodo medievale. Al suo interno, lungo via Ulpiana, troviamo la chiesa del XV sec. dedicata a S.Filippo Benizi, giù di Santa Maria delle Grazie e, di fronte, la Chiesa del XIV sec. di S.Nicolo’.

La via sulla destra della facciata di questa conduce ai ruderi dell’anfiteatro romano e alla romanica Chiesa di San Nicolo de Criptis, dipendente dai benedettini dell’Abbazia di Sassovivo in Foligno e documentata fin dal 1093. Fuori dalle mura nella zona detta di Piobica, si trova il tempio del SS. Crocefisso, opera a croce greca dell’architetto Valentino Martelli voluto dal vescovo Angelo Cesi per onorare una antica edicola con un’antica maestà con l’immagine di una Crocifissione. Scendendo verso la E45 e dopo il bivio di Ponterio si arriva dopo pochi chilometri al lago di Corbara, che si può raggiungere percorrendo la via Orvietana subito dopo il tempio della Consolazione, e, al termine di un lungo viale alberato il Convento di Montesanto, già Monte Mascarano (cioè, in idioma longobardo, Monte delle Streghe), affidato dapprima alle Damianite franscescane e poi ai minori dell’Osservanza.

Chiesa San Giorgio

Quasi al termine della discesa si situa la Chiesa di S.Giorgio, ed infine Porta Amerina, o Porta Fratta, risalente al XIV sec. Poco distante, si possono visitare la romanica chiesa di S.Stefano e le fontanelle di S. Arcangelo, facenti parte del primo monastero francescano in Todi. Costeggiando le mura verso est, si arriva a Porta Romana, che appartiene al periodo medievale. Al suo interno, lungo via Ulpiana, troviamo la chiesa del XV sec. dedicata a S.Filippo Benizi, giù di Santa Maria delle Grazie e, di fronte, la Chiesa del XIV sec. di S.Nicolo’.

La via sulla destra della facciata di questa conduce ai ruderi dell’anfiteatro romano e alla romanica Chiesa di San Nicolo de Criptis, dipendente dai benedettini dell’Abbazia di Sassovivo in Foligno e documentata fin dal 1093. Fuori dalle mura nella zona detta di Piobica, si trova il tempio del SS. Crocefisso, opera a croce greca dell’architetto Valentino Martelli voluto dal vescovo Angelo Cesi per onorare una antica edicola con un’antica maestà con l’immagine di una Crocifissione. Scendendo verso la E45 e dopo il bivio di Ponterio si arriva dopo pochi chilometri al lago di Corbara, che si può raggiungere percorrendo la via Orvietana subito dopo il tempio della Consolazione, e, al termine di un lungo viale alberato il Convento di Montesanto, già Monte Mascarano (cioè, in idioma longobardo, Monte delle Streghe), affidato dapprima alle Damianite franscescane e poi ai minori dell’Osservanza.

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